weekend bambini lazio bosco del sasseto

Ti guardi attorno e non puoi fare a meno di pensare che è proprio qui che, da un momento all’altro, potrebbe spuntare un folletto, o svolazzarti accanto una fatina, o un elfo farti cenno di seguirlo, per poi sparire subito dopo… In questo bosco, talmente incantato, che sembra la scenografia di un film, può succedere, improvvisamente, di tutto…

Il Bosco del Sasseto è una delle meraviglie d’Italia, un luogo incredibile e magico dove la natura la fa davvero da padrona.
Siamo a Torre Alfina, una frazione di Acquapendente, nell’alta Tuscia, il Lazio settentrionale al confine con l’Umbria:  territori di montagne e verdissime alture, di riserve naturali, di boschi e foreste, fiumi e cascate e, sparsi ovunque da queste parti, innumerevoli castelli e delle immancabili tracce etrusche.

Il Bosco del Sasseto è un piccolo grande miracolo ambientale.
Fu creato, così come lo conosciamo ora, nella seconda metà dell’Ottocento, dal Conte e banchiere Edoardo Cahen, all’epoca proprietario del vicino Castello di Torre Alfina, che realizzò i primi sentieri e le prime passeggiate in quella che era una selva intricatissima, creata da secoli di sovrapposizioni geologiche, accumuli di roccia ricoperta di muschi e licheni e da grandi alberi secolari, faggi, olmi, rovere, cerri, frassini, agrifogli, castagni e lecci, alberi che per dimensione, 25 metri di altezza per circa 1 metro di diametro, sono considerate oggi singoli monumenti.

Questi mastodontici alberi hanno il grande privilegio, dopo essere caduti,  di restare al suolo, compiendo così il loro ciclo naturale completo, cioè ritornare alla terra.
Il bosco è costituito infatti anche da questi tanti alberi “orizzontali”, tronchi enormi che diventano rifugio per gli animali, nuovo substrato per la vegetazione, e grande e suggestiva scenografia  per gli umani visitatori che restano affascinati dal paesaggio unico che si incontra nel bosco.

Saggiamente, il conte lasciò che fosse la natura a continuare ad occuparsi del bosco, e l‘unica costruzione che autorizzò fu il suo mausoleo che oggi si può vedere all’interno del bosco e che aggiunge suggestione a suggestione.

Info: il bosco è visitabile solo con accompagnatori o guide autorizzate. 
Per visitarlo considerate due alternative: le visite organizzate da Percorsi Etruschi o quelle della cooperativa Ape Regina.

COS’ALTRO VEDERE CON I BAMBINI NEI DINTORNI DEL BOSCO DEL SASSETO

 Il Museo del Fiore di Acquapendente

Assolutamente da visitare con i bambini, il Museo del Fiore è dedicato appunto ai fiori, alla flora e al regno vegetale, con percorsi e pannelli didattici, laboratori, postazioni gioco, giardino botanico e un parco da visitare. Essendo un luogo soprattutto dedicato ai bambini, spesso sede di eventi e laboratori a loro dedicati, ne abbiamo parlato anche nella nostra  guida: qui potete leggere la nostra recensione

Dopo aver visitato il museo, le meraviglie continuano all’esterno con il Giardino Botanico, un tesoro olfattivo e tattile.


Qui si può passeggiare lungo i suoi percorsi, imparare a riconoscere gli odori di fiori ed erbe, toccare le cortecce e le foglie: un’immersione a 360 gradi nella natura.

Il Mulino del Subissone

Lasciato il giardino botanico, imboccate il Sentiero Natura del Museo del Fiore: presto ci si imbatte nel Mulino del Subissone, affluente del fiume Paglia. Qui possiamo fare un salto nell’antica maestria dei nostri avi: i mulini ad acqua che creano energia – rinnovabile – e permettono la produzione delle farine, la macinazione dei cereali e tanto altro.
Il mulino è stato interamente ricostruito per mostrare ai visitatori l’intero processo di funzionamento: la vasca di accumulo, le turbine, l’albero di trasmissione, il sistema di ingranaggi, le macine in pietra, la tramoggia. Il sentiero è lungo circa 2 chilometri e mezzo ed è percorribile da tutti e anche dai passeggini.
Info e mappa del sentiero.

Il Sentiero della Salute

Foto: Parks.it

Sentieri con attrezzi ginnici lungo il percorso di un chilometro e mezzo. Nei pressi, da vedere il casale Tigna, una delle strutture ricettive della Riserva e per gli appassionati l’opportunità di ammirare particolari fioriture come il narciso dei poeti, il dittamo, e numerose specie di orchidee. Ok con i passeggini. Info e mappa del sentiero

Il Sentiero Acquacalda

Sentiero di 3.5km che attraversa aree della riserva con differenti caratteristiche per una immersione naturalistica completa. Aree aperte e radure,  grandi rocce ricoperte di muschi e felci, “tunnel” verdi, boschi di querce, e alcuni salti d’acqua e cascate vere e proprie.  Sentieri facili ma passeggini sconsigliati.
Info e mappa del percorso.

Il Sentiero Natura Felceto

Percorso di circa 1,6 Km dedicato essenzialmente alle attività didattiche; durante l’escursione è infatti possibile esplorare il territorio attraverso i cinque sensi e conoscere da vicino una parte importante della storia di Monte Rufeno: il lavoro dei carbonai per la produzione del carbone, e la vita dei contadini antichi abitanti della Riserva. Una brevissima deviazione consentirà, infatti, di raggiungere il “Casale delle tradizioni contadine” dove sono custoditi utensili e materiali di vario tipo e dove esiste un’autentica ricostruzione della passata tradizione locale. Per arrivare all’inizio del percorso occorre raggiungere l’ingresso n° 2 della Riserva. (testo tratto da Parks.it).
Info e mappa sentiero

Il Castello di Torre Alfina

Fortezza medievale risalente al 1200, il castello è edificato in cima alla collina del borgo, posizione che testimonia la sua funzione difensiva.
Appartenuto alla famiglia Monaldeschi che ne ha accentuato i tratti di fortezza difensiva, successivamente è appartenuto al banchiere Edoardo Cahen che lo ha trasformato in una struttura in stile neogotico, effettuando importanti lavori anche nell’adiacente bosco del Sasseto dove ha realizzato una cappella funeraria di grande  impatto visivo.
Oggi il castello è visitabile sia nei suoi maestosi giardini che nelle sale interne: orari e prezzi sul sito del castello.

DOVE DORMIRE CON I BAMBINI VICINO AL BOSCO DEL SASSETO

La scelta migliore in questa zona è sicuramente il soggiorno in agriturismo, quello che vi consigliamo è il Pomantello, a Torre Alfina, in cima ad una collina dalla quale si gode una splendida vista del paese e della valle del Paglia.
Un antico casale (curato da Fabrizio e Monika, genitori di ben quattro figli) ristrutturato con criteri di bio architettura e gestito con principi e modalità ecosostenibili: i pannelli solari producono acqua calda, il fotovoltaico produce la corrente e l`acqua piovana viene immagazzinata in cisterna.

Le famiglie qui sono accolte in sei appartamenti (da 2 a 8 posti letto), tutti restaurati con cura e arredati in stile rustico con pavimenti in cotto, soffitto con travi in legno di castagno o rovere, mobili antichi e quadri. Le cucine sono attrezzate con fornelli a gas, camino e giardino.
Al primo piano c’è l’appartamento più grande con terrazzo con vista su Torre Alfina; gli altri appartamenti sono da due a quattro posti letto, alcuni con doppi servizi, altri con terrazzo o cucina grande per cene collettive.
Tutto il casale è circondato da un giardino naturale ed artistico con fontane, pergolati di uva e terrazze con sdraio e ombrelloni.
Per info, preventivi e prenotazioni compila il modulo di contatto e riceverai la risposta al più presto.

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2 commenti

  1. letiziadorinzi

    Ma è un posto davvero spettacolare! Rientra immediatamente nella wish list. Grazie perché mi fate scoprire tanti luoghi meravigliosi di cui ignoravo l’esistenza!

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