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Il contadino portava il grano dal mugnaio, che lo macinava per ricavarne farina. Ma senza energia, far muovere una macina era impensabile. E per questo ogni mugnaio aveva una macina che si muoveva grazie all’energia prodotta dall’acqua tramite la ruota di un mulino.
Una volta i mulini erano il cuore industriale dell’Italia. Le sorgenti, i torrenti, i fiumi erano l’unica energia disponibile, ecologica e gratuita, per far funzionare telai e macine.
Ma con l’avvento dell’energia elettrica i mulini sono stati progressivamente abbandonati.
Oggi conoscono una nuova vita grazie al turismo sostenibile e culturale che ha spinto proprietari e gestori a ristrutturare i mulini per ricavarne alberghi diffusi, bed e breakfast, case vacanze e in alcuni casi lussuosi resort.

Dormire in un mulino significa fare un salto nel passato e soggiornare in una forma alternativa e indimenticabile, soprattutto per i bambini che così possono scoprire il passato ed imparare nuove cose anche grazie alle visite guidate ed educative che spesso sono abbinate ai soggiorni.
In questa panoramica sui mulini d’Italia abbiamo selezionato quelli che ci sono sembrati i migliori e sapientemente ristrutturati. Probabilmente ne abbiamo mancato qualcuno e nel caso segnalatecelo nei commenti, saremo felici di ospitarlo.

Molino Maufet, Colico, Lombardia

Villatico è una frazione di Colico, sulle sponde del lago di Como.
Oggi è una meta di vacanza, ma nel 1700 (il borgo ha una storia che comincia già nel medioevo) era un distretto industriale che contava ben 11 mulini (quelli ufficialmente censiti) dedicati ad alimentare le macine per produrre le farine.
Il Molino Maufet è uno dei mulini settecenteschi sopravvissuti all’antica arte dei mugnai.
Di proprietà dei fratelli Maufet, famosi mugnai dell’epoca, viene abbandonato negli anni ’60 con la morte dell’ultimo artigiano discendente della famiglia. Il mulino viene fortunatamente rilevato nel 2017 da Lorenzo e Claudia e dalla loro famiglia che, fedeli al motto “chi va al mulino si infarina”, si sono innamorati di questa preziosa testimonianza del passato e hanno abbracciato un progetto di restauro e conservazione con l’obiettivo di restituire il mulino alla memoria collettiva.
Realizzando così anche un progetto di turismo sostenibile e culturale, prezioso soprattutto per i bambini, che qui possono scoprire come si macinavano anticamente il grano e le castagne per produrre farine, attraverso quei misteriosi macchinari chiamati macine.
Nel complesso sono stati realizzati anche due appartamenti Il Granaio e Casa Amalia, entrambi attrezzati per ospitare famiglie.

Una volta qui, è impossibile non proseguire il viaggio nel Passato, scoprendo l’incantevole piazzetta di Colico affacciata sul porticciolo dell’imbarcadero con numerose caffetterie e ristorantini, noleggi, attività.
Impossibile non innamorarsi del’intreccio delle viuzze di questo meraviglioso borgo, dell’antico lavatoio, del campanile bianco circondato dalle montagne, dell’antica Latteria di Villatico (un incanto di sapori di una volta, tra formaggio giovane e vecchio, yogurt, mucchino, primosale, pannacotta, burro e confettura extra di mirtillo) o passeggiare lungo il Sentiero del Viandante, e andare in bici sul “Sentiero Valtellina (una pista ciclabile attrezzata di ben 114 km che arriva sino a Bormio).

I Mulini del Borghetto sul Mincio, Veneto

Il ponte visconteo, con la diga fortificata eretta nel Trecento da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano; il fiume Mincio placido e tranquillo, che riflette nelle sue acque i caseggiati in pietra; e i dieci mulini oggi ristrutturati e offerti all’interno di un progetto di accoglienza e turismo di charme reso possibile da un paesaggio e una vista davvero irripetibili.
E a sud di Peschiera del Garda, un borgo nella lista dei più belli d’Italia, Borghetto di Valeggio sul Mincio.
Qui ci si addormenta col fruscio dell’acqua e ci si risveglia immersi nella natura, si passeggia tra le stradine di un antico nucleo di case in pietra, e quando il sole tramonta, si ha la netta sensazione di stare un piccolo mondo esclusivo, lontano da qualsiasi cosa già conosciuta.

Ogni suite è ricavata da un mulino del 1400 con angolo cottura, servizi e camere da letto di diverse dimensioni, con affacci a scelta sul Mincio e sul suo salto d’acqua (in questo caso l’appartamento da prendere è la Cascata, che ha un terrazzino che si affaccia proprio sul salto d’acqua).

Cosa fare da queste parti? Essendo sulle rive del Mincio, molte delle attività sono legate all’acqua: si va in navigazione con i Barcaioli del Mincio, si pratica la pesca, ci si rilassa nei numerosi parchi termali, si fa windsuf e kitesurf sul vicinissimo lago di Garda, si fa un salto al Parco delle Cascate di Molina o alle Cascate del Varone.

Si fanno passeggiate a cavallo in uno dei maneggi convenzionati, o si noleggia la bici per provare la ciclabile Mantova-Peschiera che passa proprio da Borghetto. Da queste parti c’è anche il Parco Giardino Sigurtà, eletto nel 2015 secondo parco più bello d’Europa.
E, ancora, i famosissimi parchi divertimento a due passi: Gardaland, Sea Life, Movieland, Parco Natura Viva. Infine, entro un raggio di 30 Km: Mantova e le sue piazze storiche, l’Arena di Verona Custoza, Solferino, Salò… e ancora tanto altro.
Info e prenotazioni qui.

Mulino del Lentino, Nibbiano, Emilia Romagna

Il piacentino è terra di borghi, di contadini, di validi artigiani e di saper fare italiano.
Il Mulino del Lentino di Nibbiano in val Tidone è ancora funzionante e le acque del Tidone ancora ne azionano le pale: a vederle muoversi, subito ci consegnano ad una storia fatta di mestieri e, ambientazioni rurali di una società che non esiste più, ma che ha rappresentato una delle principali attività della Val Tidone per diversi secoli.
Oggi il Mulino del Lentino ci arriva pressoché intatto nella sua composizione originaria, con gli ambienti che servivano al lavoro e al pernottamento dei lavoratori (oggi si direbbe “dello staff”) compresi i resti delle fortificazioni, in quanto in Lentino è un mulino fortificato che serviva anche per riscuotere pedaggi e avvisare dell’arrivo di nemici.
Oggi il Mulino dispone di due appartamenti ampi per famiglie, restaurati con cura e conservando i tratti originari.
Info e prenotazioni qui

Il mulino di Firenze, Toscana

Firenze è attraversata dall’Arno e storicamente il fiume non poteva non costituire quello che oggi si definirebbe “un asset industriale”.
Dal medioevo in poi, la storia dell’Arno e di Firenze è anche storia di mulini, di edifici per la produzione di farine e di pane, di sostentamento della popolazione, ma anche di dispute feroci su chi avesse più titolo, sulle due sponde, per utilizzare la forza motrice del fiume.
La storia di questa parte dell’Arno si intreccia con quella delle pescaie, gli sbarramenti del fiume realizzati per deviare parte delle acque per alimentare proprio i mulini.
Sopra una di queste pescaie nel tratto dell’Arno a Rovezzano, c’è l’hotel il Mulino di Firenze, protagonista di una storia lunghissima e affascinante, che parte dal Trecento, attraversa tutta l’innovazione tecnologica dell’energia idraulica (osteggiate per paura di perdere il posto di lavoro), passa per Leonardo Da Vinci – impegnato negli studi per impedire gli straripamenti del fiume – che disegna il mulino in uno dei suoi celebri progetti illustrati, poi per la tragica alluvione di Firenze, nella quale viene completamente sommerso, per poi trovare oggi una nuova vita.
Un hotel di lusso 4 stelle superior, che coniuga l’ospitalità con il rispetto e la valorizzazione della storia e degli elementi di archeologia industriale, tutti restaurati e posti al centro dell’attenzione del visitatore attento e curioso.
L’hotel offre camere e suite con tutti i comfort e dove gli elementi architettonici originari ancora presenti non fanno dimenticare mai che ci si trova all’interno di un mulino. Ristorante e piscina completano l’offerta.
Il Mulino è a 5 km da Firenze e qui c’è il nostro itinerario per visitare la città con i bambini.

L’ultimo Mulino, Gaiole in Chianti, Toscana

Anche il Chianti ha una storia industriale medievale e rinascimentale e anche da queste parti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti, i mulini sono parte integrante della storia e della cultura del saper fare italiano. All’Ultimo Mulino, country hotel quattro stelle superior a Vistarenni, ci si arriva passando sopra un ponticello del Quattrocento, oltrepassato il quale ci si trova subito immersi in un’atmosfera intima e in un paesaggio di altri tempi, unita all’attenta accoglienza fiorentina, che cerca con la professionalità di essere all’altezza della bellezza che lo circonda.

Tutta l’architettura originale, dai camminamenti ai corridoi e gli elementi necessari al funzionamento del mulino a ruota sono ancora presenti, compresa la grande sala centrare a tredici arcate in pietra e cotto.
Questo mulino, risalente al Quattrocento aveva una caratteristica diversa dagli altri classici: prendeva l’acqua dall’alto attraverso una grande vasca che oggi è una piscina contornata da alberi e colorate ginestre. Info e prenotazioni qui

Piana dei Mulini, Colle d’Anchise, Molise

Un borgo rurale, nel cuore del Molise, abbandonato per decenni e oggi trasformato in un albergo diffuso con 13 alloggi (camere matrimoniali a cui si possono aggiungere lettini per i bambini), più una dependance indipendente, nei quali è stato conservato il fascino delle residenze di un tempo con gli arredi in legno e ferro battuto e le note calde delle travi a vista.

Siamo nel verde del Parco dell’Alta Valle del fiume Biferno, Sito di Interesse Comunitario. un territorio una volta sede di un distretto industriale ed oggi percorso storico e culturale, in cui spicca il vecchio mulino e la centrale idroelettrica dismessa, tutelati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali assieme ai ponticelli, le chiuse e le paratoie, fino ad una piccola spiaggia nell’ansa del Biferno da dove ammirare tutta la maestosità di un fiume antico di millenni.

A soli dieci minuti, l’area archeologica di Saepinum – Altilia, antico insediamento sannitico trasformato in municipio urbano dai Romani alla fine del I secolo a.C. Questa piccola città murata, posta a cavallo del tratturo Pescasseroli – Candela, conserva ancora quasi intatti gli edifici pubblici più importanti: il teatro, il foro, la basilica, le terme, le mura turrite e le porte di accesso.
L’albergo diffuso si trova ai piedi del Matese, a poca distanza (30 minuti di auto) dalle piste sciistiche di Campitello Matese e dall’altopiano di Frosolone (20 minuti di auto), ideale per escursioni, arrampicate o bellissime ciaspolate invernali.
Ed è il punto di partenza ideale per visitare l’Oasi del WWF di Campochiaro – Guardiaregia. Info e prenotazioni qui.

Siamo giunti alla fine di questo viaggio nei mulini italiani.
Se conoscete altri mulini che non avete trovato in questo articolo, segnalateli pure nei commenti, saremo felici di conoscerli.
E, a proposito di memoria dell’acqua, di forza motrice idrica e di borghi una volta distretti industriali e oggi rinati a nuova vita per un turismo sostenibile, date una occhiata al meraviglioso borgo di Rasiglia e al nostro itinerario sull’acqua in Umbria

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Credit: Le immagini di questo articolo sono tratte da Booking.com, dai profili dei rispettivi proprietari delle strutture che ne mantengono titolarità e relativi diritti.

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